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Che cosa sono le tapas?

Le “tapas”, plurale di “tapa”, fanno parte della cultura gastronomica spagnola, e possiedono una tradizione centenaria, ma non identificano un alimento in particolare, bensì un “metodo di servizio”. È un qualsiasi alimento servito in piccole porzioni per accompagnare una bibita, alcolica o analcolica. Molte volte lo si spiega dicendo che è un antipasto, ma non è del tutto corretto perché, al giorno d’oggi, possiamo anche pranzare e cenare con le “tapas”.

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Un pizzico di storia

Alcuni esperti sostengono che le tapas vennero inventate nel 16° secolo nella regione della Mancha, ad opera di osti “furbastri” che per servire vino meno buono lo accompagnavano con pezzi di formaggio in grado di “coprirne” appunto il sapore cattivo.
Secondo un’altra credenza popolare, l’origine delle tapas risalirebbe al re Alfonso XII in visita a Cadice, al quale fu servito da un cameriere un bicchiere di vino coperto da una fetta di prosciutto per evitare che vi entrasse dentro la sabbia e che, una volta assaggiato l’insolito connubio di sapori, il sovrano non fosse più riuscito a farne a meno.
Per altri, infine, le tapas nascono nell’Ottocento in Andalusia come accompagnamento al celebre liquore dal sapore dolce, lo Sherry. Quale che sia la vera origine, ciò che è certo è che la “tapa” da semplice tappo con il quale si copriva il bicchiere, nel tempo si è trasformato in un piattino colmo di piccoli bocconi a base di carne, pesce e verdure.

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La base delle tapas:

la tradizione

Gli ingredienti base delle tapas rappresentano la piena espressione della storia spagnola e della gran confluenza di culture nel paese: le olive provenenti dagli uliveti importati dai romani, mandorle, spezie e agrumi dagli arabi, dall’America i pomodori, peperoncini dolci e piccanti, fagioli e patate.
Di solito le tapas si gustano in compagnia in giro per i locali, in piedi di fronte ad un bancone rotondo il che favorisce la convivialità e la conoscenza tra i commensali. L’ingrediente più importante delle tapas, infatti, consiste, non solo nella delizia culinaria ma anche, e soprattutto, nella conversazione che ne accompagna la degustazione in compagnia di persone conosciute e no.
Esistono tapas che vanno consumate fredde come olive, insalate e formaggi o calde, come tutte quelle che prevedono una cottura, o addirittura, una frittura, di verdure, pesce o carne. Tutte le tapas hanno come denominatore comune una ricetta saporita e gustosa. Non sono previste cotture dietetiche scarse di sale e di spezie poiché una buona tapa deve far aumentare l’appetito e far venire voglia di bere.
Altro aspetto importante da tenere in considerazione è quello della porzione, che deve essere piccola e adatta a essere consumata da una persona sola senza saziare in modo da consentire a ciascuno di fare più assaggi. Ecco perché è importante che per servirle vengano usati piccoli piattini, simili a quelli delle tazzine da caffè, e accompagnare il tutto con vino rosso, birra fresca o mojito.

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La moda delle tapas

Il commercio ha cambiato un po’ la storia delle “tapas”, perché, ad esempio, a Valencia troviamo i classici “bar de tapas”, ma dobbiamo toglierci dalla testa che ci venga offerto qualcosa da mangiare per qualcosa di ordinato da bere. Troviamo un menù delle “tapas” che possiamo ordinare e pagare separatamente dalla bibita. Al contrario, in quasi tutta l’Andalusia, Comunità autonoma che si trova a sud, è facile trovare ancora localini che hanno prezzo unico e non esagerato per la bibita e la “tapa”.

Le “tapas” si sono diversificate nel tempo anche in quanto alla loro consistenza. Anticamente si riducevano a quanto detto sopra, ma ora oltre alle tipiche olive in tutte le sue varietà e ai frutti secchi, alle fettine di salumi e a pezzi di formaggio, appaiono piatti più complessi in piccole porzioni, che alle volte vanno a sostituire il pranzo o la cena. La più classica delle situazioni è quella di sedersi a tavola con amici e ordinare 4/5 tapas diverse da condividere.          

Nonostante il concetto di foodporn non sia stato introdotto prima degli anni 80 del ventunesimo secolo, la tradizione delle tapas sembra aver gettato il seme di questo fenomeno: il cibo come occasione conviviale di ritrovo e di condivisione, nonostante l’assenza dei mezzi digitali. Queste ridotte porzioni di cibo, che sono divenute un grande mezzo di spettacolarizzazione mediatica della cultura spagnola, sono accattivanti per lo sguardo del consumatore e sembrano essere una valida proposta contro lo spreco alimentare: sarebbe conveniente ritrovare questa opzione in tutti i locali!

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Le tapas: cultura e rivoluzione: Info
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"Vamos a tapear"

Le esclamazioni come “vamos a tapear” o “ir de tapeo” descrivono una vera e propria cultura e un metodo per relazionarsi con persone e amici. In Spagna è facile sedersi ad un tavolo per assaggiare e provare “tapas” nei differenti locali, e per questo, si finisce per pranzare o cenare a suon di piccole porzioni di cibo. Il vero “tapeo”, però, si fa in piedi, vicino al banco del locale, si ordina la propria bibita e tapa, e una volta terminate tra le chiacchiere con gli amici si cambia ambiente e tapa. Infatti, l’usanza vuole che non si consumino tapas in un solo bar, ma ci si sposti di locale in locale, assaggiando vari piatti e bevendo allegramente.

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